L’Italia non è un Paese per le bici

12 settembre 2023

L’Italia non è un Paese per le bici: abbiamo il più alto numero di morti per chilometro in Europa.

Girare per la città in bicicletta, e magari usarla per andare al lavoro o a scuola, può essere incredibilmente gratificante: è economico, rispettoso dell'ambiente, elimina il fastidio del parcheggio e promuove la buona salute. Tuttavia, solo se torni a casa sano e salvo ti avvantaggia davvero e, sfortunatamente, l’Italia non è un luogo sicuro per i ciclisti.

Solo a Milano, dall'inizio dell'anno, cinque ciclisti hanno perso tragicamente la vita a causa di collisioni con mezzi pesanti. Se guardiamo all’intero Paese, emerge un dato allarmante: ogni 5.1 milioni di chilometri percorsi in bicicletta muoiono 100 ciclisti, come riportato nel 2022 da PATH (Partnership for Active Travel and Health). Potrebbe sembrare un numero piccolo, ma è tutt’altro che insignificante, soprattutto se paragonato ad altri grandi paesi europei. Nessun’altra nazione del continente si comporta peggio della nostra; ad esempio, in Francia, la cifra è di 2.9 morti per la stessa distanza, mentre in Austria e Belgio è di 2.5. Migliorano le cose in Irlanda (1.9), Svizzera e Finlandia (1.6). Svezia, Germania, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi, invece, sembrano paradisi del ciclismo, con tassi di mortalità che vanno da 0.9 a 1.1 ogni 100 milioni di chilometri.

Il nostro Paese è insicuro anche per i pedoni, non solo per i ciclisti: nel 2021 si sono registrate oltre 700 vittime tra pedoni e ciclisti su un totale di 2,875 vittime di incidenti stradali, circa il 25%. Individuare un problema porta naturalmente a cercare soluzioni e, quando si tratta di biciclette, ciò che serve sono più piste ciclabili dedicate e separate dai veicoli a motore. Diverse città stanno anche sperimentando la riduzione del limite di velocità a 30 km/h nelle aree urbane centrali (Bologna è diventata una "Città 30" nel 2023), un'altra iniziativa che sembra diminuire il numero di incidenti che coinvolgono utenti della strada vulnerabili come pedoni, ciclisti e motociclisti.

Notizia di ieri - Ciclista investita da un'auto: in condizioni critiche

Un altro grave incidente è avvenuto ieri pomeriggio a Milano, dove una donna di 55 anni in bicicletta è stata investita da un'auto. Lo scontro è avvenuto in via Ascanio Sforza, nei pressi del civico 73, e secondo i primi accertamenti della polizia locale, la donna viaggiava nella stessa direzione del veicolo che l'ha investita alle spalle. Soccorsa da un'ambulanza e da un'auto medica, è stata trasportata in ospedale in condizioni critiche.

A seguito dei numerosi incidenti mortali che hanno coinvolto pedoni e ciclisti investiti da mezzi pesanti, è stato emanato un provvedimento del Comune di Milano. Dal 1° ottobre a Milano sarà vietata la circolazione dei mezzi pesanti sprovvisti di sensori di monitoraggio dell'angolo cieco. La decisione modifica la disciplina dell'Area B, la grande zona a traffico limitato che copre quasi tutta la città, e impone il divieto di accesso ai veicoli di peso superiore a 3.5 tonnellate che non dispongono di sistemi di monitoraggio degli angoli ciechi.

>>> SCOPRI LE NOSTRE SOLUZIONI <<

Via Magenta, 77/16A
20017 Rho (MI) – Italia
Telefono +39 02 3340 0846
Partita IVA: IT04126380155
Google Map

Via Magenta, 77/16A
Rho 20017, Italia
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
+39 02 3340 0846


© 2023 GVZ components srl | Tutti i diritti riservati